Democrazia Cristiana

 

Cari amici,

leggo una lettera di Fontana con la quale depone Carmagnola e me dalla carica di vice-presidenti dell'Associazione Democrazia Cristiana perché rei di avere pubblicato sul sito ufficiale della DC un appello a favore di Noi per l'Italia.

"Quod nullum est, nullum producit effectum."

Ma di quale appello scrive Fontana? Né Carmagnola, né io abbiamo mai fatto appelli sul sito ufficiale della DC. Basta controllare! Abbiamo sostenuto sempre la tesi che solamente un accordo organico con il centro destra con uguale distribuzione dei diritti e dei doveri avrebbe consentito ai democristiani di essere rappresentati nelle istituzioni.

Ora mi rivolgo a Te Fontana: non so chi siano tuoi ciambellani suggeritori, ma smettila per il tuo bene e della DC di reiterare atti illegittimi che aggravano la già delicata situazione e convoca l'assemblea dei soci quelli, legittimati a parteciparvi, che rappresentano l'ossatura dell'associazione e sarà quella la sede naturale dove potremo riannodare le fila o scioglierle definitivamente.

Ti sia chiaro che a ogni atto illegittimo la risposta non potrà che essere legittima nelle sedi opportune

Alla fine della tua lettera ci saluti "con amicizia", figuriamoci se invece fosse stato con "inimicizia" dovremmo guardarci alle spalle continuamente.

Con ogni riguardo.

Alberto Alessi

Vice Presidente ADC

 

1.

ho visto anch'io sul sito della DC la comunicazione della deposizione da parte di Gianni Fontana dei due vice-presidenti.

Ma i due vice-presidenti sono stati nominati dal Presidente o sono stati proposti dallo stesso con l'approvazione per acclamazione da parte dell'Assemblea? Ricordo che Luciani con il sostegno di altri da tempo (fin dall'Assemblea fondamentale di febbraio) aveva chiesto l'elezione di un vice-presidente con la finalità di mettere al riparo il partito da una paralisi (salvo difficile richiesta al Tribunale di nuova convocazione) dovuta a eventuali gravi impedimenti del Presidente. Mi pareva che il Presidente avesse accettato la richiesta e nell'Assemblea di dicembre (se non erro) vi avesse dato corso.

Ma è evidente che se la nomina del vicepresidente non ha avuto per acclamazione l'approvazione dell'Assemblea, essa non solo resta nella disponibilità del Presidente, ma perde anche la legittimazione di un vice-presidente di poter sostituire il Presidente in caso di grave impedimento. Ma se la proposta di nomina è stata approvata dall'Assemblea, la revoca di essa non è più nei poteri del Presidente, bensì dell'Assemblea. A mio avviso solo il verbale di quella riunione dell'Assemblea può dire se è intervenuta o meno l'approvazione per acclamazione da parte dell'Assemblea, verbale che va redatto da Presidente e Segretario-verbalista della riunione dell'Assemblea stessa.

Il capo di imputazione evocato da Fontana per la deposizione dei vice-presidenti sarebbe quella di aver invitato i soci a votare per la lista che raggruppa formazioni politiche, il rapporto con le quali Fontana stesso, nell'Assemblea di novembre, si rallegrava che fosse divenuto positivo anche ai fini elettorali. Si è anche approvato di avere un incontro con tali formazioni ai fini di una comune presenza elettorale. Non si è poi arrivati a una intesa di tutti per le alleanze con il centrodestra, ma da socio DC non mi risulta che la DC abbia scelto una linea.

Non c'è, quindi, un operare da parte dei vice-presidenti contro la linea del partito, ma semmai contro quella assunta a titolo personale dal Presidente e da un gruppo di soci (e non), tra i quali nessuno dei cinque delegati che si sono attivati per far convocare l'Assemblea da parte del Tribunale, dedicando tempo e denaro e nessuno degli altri che hanno fatto altrettanto per promuovere la richiesta di convocazione da parte di soci. Cadono pertanto anche i presupposti del provvedimento da parte del Presidente, quand'anche ne avesse i poteri.

Da ultimo non mi resta che constatare che le azioni illegittime da parte del Presidente, a cominciare dalle indegne manovre sulle conferme di adesione alla DC di cui alla G.U del 30 dicembre 2017, non possono non porre la questione della tutela da parte dei soci dei loro poteri e delle loro prerogative. Mi chiedo, possibile che il Gianni Fontana, del quale ho apprezzato il livello di argomentazioni, sia il medesimo che firma atti illegittimi di bassa lega? Siamo alla schizofrenia o v'è dell'altro che non si dice?

Cordiali saluti, Renzo Gubert

2.

Condividendo quanto indicato da Gubert, Chiedo a Gianni Fontana di tornare in sé, a quello migliore che ho conosciuto in gioventù e per il quale mi sono battuto nel 2012 e per la riconferma alla presidenza DC nel febbraio 2017.

Caro Gianni: torna tra i tuoi veri amici e abbandona quei pasdaran, alcuni dei quali “illegittimi” nel senso di esterni e, talora, estranei alla nostra stessa tradizione DC, i quali ti hanno condotto (ahimè tu consenziente) a compiere atti politici e giuridici al di fuori di ogni ragionevolezza e comprensione.

E’ tempo che Fontana convochi l’assemblea dei soci legittimi e che insieme si possano assumere le decisioni più opportune sul futuro da compiere, dopo il fallimento delle due strategie che abbiamo sin qui alternativamente perseguite.

Continuare sulla strada della divisione vorrebbe dire fare la fine degli Orazi e Curiazi…col rischio che dalla politica si finisca nei tribunali.

Saluti Ettore Bonalberti

3.

Per favore, Dr. Paolucci, La invito a non rilanciare Fake News.
Infatti, se si informerà adeguatamente in Segreteria, Le diranno che i due Vice Presidenti della DC eletti all’unanimità dall’assemblea dei Soci legittimi, hanno già replicato: non c’è mai stata una dichiarazione come quella citata da Gianni Fontana che l’ha attribuita erroneamente ai Vice Presidenti.

Quindi una radiazione, basata su una fake news e inammissibile perché i due Vice Presidenti sono stati eletti all’unanimità dall’Assemblea dei Soci
Dott. Paolucci, con educazione, l’ho già invitata a non ergersi a Giudice supremo dei “Democristiani non pentiti”. Si accerti che nei registri della Segreteria della DC ci sia il suo nominativo e verificherà che non risulta il suo nome tra i Soci del 92/93, quelli che Lei denigra spesso, ma che il Giudice del Tribunale di Roma ha legittimato con una Sentenza a riavviare il processo organizzativo della DC storica.

Come Lei saprà e’ l’Assemblea di questi Soci legittimi, ed Io tra loro, che ha nominato Gianni Fontana, Presidente il 26 Febbraio 2017 e successivamente Alessi e Carmagnola: Vice Presidenti della DC.

Buon Cammino Dr. Paolucci e chissà, un giorno, Insieme, ma nella DC storica con il simbolo LIBERTAS per “servire la Politica e non servirsi della politica” (Don Luigi Sturzo che mi compiaccio che Lei sa citare nei suoi interventi). Antonino Giannone

4.

1) Ricevo come tanti la lettera di ALBERTO ALESSI, che informa di avvenuta destituzione di lui e di Carmagnola (Vicepresidenti) da parte di Fontana .
No problem. Alessi resta perché eletto dalla Assemblea, e solo una Assemblea può cambiare le cose .

2) Considerato che la funzione di Presidente era transitoria e da concludere entro giugno 2017, con il congresso,  ma dopo il fallimento politico del suo PARTITO PARALLELO nel partecipare alle elezioni politiche (non più la DC con lo scudo crociato - libertas).

  Fontana ha DUE vie :
  a) le dimissioni volontarie. Gli subentrano i due Vicepresidenti, che (penso e spero) procederanno subito alla convocazione della Assemblea-Congressuale ;
  b) affrontare una denuncia al Tribunale, in base agli artt. 1131 codice civile e art. 64 Disposizioni di attuazione del codice civile, visto che ha portato la DC alle elezioni  senza l'approvazione della Assemblea dei soci, con  pericolo di invalidazione delle elezioni. In questo caso, per evitarla, deve convocare l'assemblea per la ratifica, ma rischia un voto di sfiducia.
3) Resta in piedi la via canonica, che Fontana aveva avviato e sospeso, di convocare l'Assemblea - congressuale, per la elezione del CN - Consiglio Nazionale e la conseguente nomina degli Organi.

Sarebbe la via migliore, perché senza "vittime" in partenza. Infatti, questa convocazione non esclude Fontana candidato a Segretario Nazionale, in base allo Statuto. In ogni caso, tutti i soci dovranno rispettare il metodo democratico (vale dire, non dovrà esserci più un partito parallelo dei "non soci" , per mettere in minoranza il partito legittimo dei "soci" ).   Cordialità. Luciani

 

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Fraternità e amicizia sociale sono le vie indicate dal Santo Padre Francesco per costruire un mondo migliore, più giusto e pacifico, con l’impegno di tutti: popolo e istituzioni. Ribadito con forza il no alla guerra e alla globalizzazione dell’indifferenza. Il Papa la definisce una “Enciclica sociale” che mira a promuovere un’aspirazione mondiale alla fraternità e all’amicizia sociale. A partire dalla comune appartenenza alla famiglia umana, dal riconoscerci fratelli perché figli di un unico Creatore, tutti sulla stessa barca e dunque bisognosi di prendere coscienza che in un mondo globalizzato e interconnesso ci si può salvare solo insieme. Ovviamente la fraternità è da promuovere non solo a parole, ma nei fatti. Fatti che si concretizzano nella “politica migliore”, quella non sottomessa agli interessi della finanza, ma al servizio del bene comune, in grado di porre al centro la dignità di ogni essere umano e di assicurare il lavoro a tutti, affinché ciascuno possa sviluppare le proprie capacità. Al contempo, Papa Francesco sottolinea che un mondo più giusto si raggiunge promuovendo la pace, che non è soltanto assenza di guerra, ma una vera e propria opera “artigianale” che coinvolge tutti.

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