In merito alla riunione della Federazione dei Democratici Cristiani, cui da conto il sito ufficiale della DC, ho inviato un messaggio all'on. Gargani, e per conoscenza a Renato Grassi, nel quale ricordavo l'impegno assunto in Assemblea dallo stesso Presidente di procedere a una consultazione dei Soci sulla scelta del simbolo, accompagnata da un'indicazione da parte del Direttivo di vantaggi e svantaggi che conseguono alla scelta di uno dei due simboli.

Finora il Direttivo e il suo Presidente non hanno adempiuto a detto impegno, ma, al contrario, è proseguita un'opera di convincimento per la scelta del simbolo che più aggrada al Presidente Gargani, adducendo anche motivi già presentati nelle due precedenti Assemblee, ma dei quali si era chiesto una verifica puntuale (come ad es. la questione della raccolta firme).

Leggo che il Direttivo ha anche chiesto di convocare entro giugno o luglio, quindi a tempi brevi, gli organi direttivi dei soggetti collettivi che aderiscono alla Federazione per il lancio di una grande Assemblea generale per la costituzione di un soggetto politico unico.

Ricordo che nell'ultima Assemblea della Federazione si era deciso di procedere, almeno fino a fine 2020, come Federazione, che diventa lo strumento per affrontare insieme le prossime elezioni regionali e amministrative. Ricordo ancora come il Consiglio Nazionale della DC più volte ha ribadito tale impostazione federativa, certo condividendo l'obiettivo di costruire  un partito unitario, ma dopo aver messo alla prova il rapporto federativo.

Non nascondo che non mi piace questo modo di fare, che non mette mai un punto fermo sulle decisioni democraticamente assunte, anche nel rispetto dello Statuto della DC.

Sono lieto che l'on. Cesa abbia espresso gradimento per il secondo simbolo al quale si fa menzione nella comunicazione riferita dal nostro Sito Ufficiale! Non capisco, dunque, l'insistenza nel riproporre un simbolo più debole (quello che rimpicciolisce lo scudo crociato conferito all'UDC dal CDU, combinato in trasparenza con il simbolo della vela del CCD) al posto di uno assai più forte (il secondo); e non capisco l'insistenza di inserire nel simbolo il logo UDC, uno dei partiti federati.

Ancora non capisco l'insistenza con la quale si vuole evocare accanto alla Democrazia Cristiana, che ha ispirato tutti e tre i partiti federati, anche il "popolarismo", come se fosse una cosa diversa, non rappresentata dalla Democrazia Cristiana.

Il popolarismo evoca una dimensione di filosofia politica che è già parte integrante della democrazia cristiana, mentre non evoca orientamenti di etica sociale, in particolare attinenti a tutela della vita umana, della famiglia, dell'educazione, tutta la questione antropologica, che invece l'identità democratico cristiana comprende in modo esplicito.

Non si può decidere una denominazione poco razionale per presunti vantaggi di breve termine in qualche contesto locale o regionale!

 

Renzo Gubert, Presidente del Consiglio Nazionale DC

Adesione DC 2024

E' possibile effettuare l'adesione alla Democrazia Cristiana per l'anno in corso.

Scarica il modulo e invialo alla Segreteria Nazionale del Partito

Articoli più letti

Formazione

Fratelli tutti

Fraternità e amicizia sociale sono le vie indicate dal Santo Padre Francesco per costruire un mondo migliore, più giusto e pacifico, con l’impegno di tutti: popolo e istituzioni. Ribadito con forza il no alla guerra e alla globalizzazione dell’indifferenza. Il Papa la definisce una “Enciclica sociale” che mira a promuovere un’aspirazione mondiale alla fraternità e all’amicizia sociale. A partire dalla comune appartenenza alla famiglia umana, dal riconoscerci fratelli perché figli di un unico Creatore, tutti sulla stessa barca e dunque bisognosi di prendere coscienza che in un mondo globalizzato e interconnesso ci si può salvare solo insieme. Ovviamente la fraternità è da promuovere non solo a parole, ma nei fatti. Fatti che si concretizzano nella “politica migliore”, quella non sottomessa agli interessi della finanza, ma al servizio del bene comune, in grado di porre al centro la dignità di ogni essere umano e di assicurare il lavoro a tutti, affinché ciascuno possa sviluppare le proprie capacità. Al contempo, Papa Francesco sottolinea che un mondo più giusto si raggiunge promuovendo la pace, che non è soltanto assenza di guerra, ma una vera e propria opera “artigianale” che coinvolge tutti.

Leggi tutto...