E' deceduto l'on. Sivio Lega, già vice segretario nazionale della Democrazia Cristiana con Forlani. Aveva 76 anni. La morte è avvenuta a Siena e a causarla sarebbe stata una crisi respiratoria causata dal Covid.

Nel 1979 era stato eletto al Parlamento Europeo nel Partito Popolare con un record di prefrenze (162 mila) e successivamente,  deputato per tre legislature dall'83 al  '92.

E' una triste notizia apprendere la scomparsa di un uomo politico protagonista di una difficile stagione che ha visto il travagliato epilogo della esperienza partitica dei cattolici democratici.

Con l'ostinata volontà di ricostituire il partito della Democrazia nel 2012 ha promosso sulla base delle decisioni della Corte di Cassazione, insieme all'on. Darida e ai componenti dell'ultimo consiglio nazionale della D.C., la ricostituzione degli organi rappresentativi del Partito.

E' stata la premessa per la successiva, piena, legittimazione giuridica del progetto politico di rinnovata presenza e rappresentatività degli Ideali democratici cristiani.

Politico di grande aperture ideali ha promosso, da parlamentare europeo lo sviluppo delle relazioni con l'est europeo, ricordando costantemente, l'opera evangelizzatrice dei santi Cirillo e Metodio compatroni, con San Benedetto, dell'Europa.

Imprenditore illuminato ha sviluppato una ampia e articolata attività con imprese produttive caratterizzate nell'attività aziendale dagli insegnamenti acquisiti dal pensiero dell'ing. Adriano Olivetti e consolidati nelle opere promosse dalla Fondazione "Comunità " da lui costituita e diretta.

A Silvio Lega va il ricordo commosso e la gratitudine dei tanti democratici Cristiani che continuano a perseguire il progetto ideale e politico da lui avviato.

Renato Grassi, Segretario politico D.C

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Fratelli tutti

Fraternità e amicizia sociale sono le vie indicate dal Santo Padre Francesco per costruire un mondo migliore, più giusto e pacifico, con l’impegno di tutti: popolo e istituzioni. Ribadito con forza il no alla guerra e alla globalizzazione dell’indifferenza. Il Papa la definisce una “Enciclica sociale” che mira a promuovere un’aspirazione mondiale alla fraternità e all’amicizia sociale. A partire dalla comune appartenenza alla famiglia umana, dal riconoscerci fratelli perché figli di un unico Creatore, tutti sulla stessa barca e dunque bisognosi di prendere coscienza che in un mondo globalizzato e interconnesso ci si può salvare solo insieme. Ovviamente la fraternità è da promuovere non solo a parole, ma nei fatti. Fatti che si concretizzano nella “politica migliore”, quella non sottomessa agli interessi della finanza, ma al servizio del bene comune, in grado di porre al centro la dignità di ogni essere umano e di assicurare il lavoro a tutti, affinché ciascuno possa sviluppare le proprie capacità. Al contempo, Papa Francesco sottolinea che un mondo più giusto si raggiunge promuovendo la pace, che non è soltanto assenza di guerra, ma una vera e propria opera “artigianale” che coinvolge tutti.

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