L’attualità di Giuseppe Toniolo sta nella ricchezza e nella completezza di una biografia laicale: coniugato, con una famiglia numerosa, uomo di studio e di insegnamento, economista di rilievo, egli partecipa all’attività scientifica e allo stesso tempo mette a disposizione tutta la sua competenza per la divulgazione, il coinvolgimento popolare, impegnandosi nell’associazionismo ecclesiale, con una forte attenzione al sociale e, in prospettiva, all’azione politica. Muove i suoi passi in un’Italia che da poco è nazione e allo stesso tempo ha uno sguardo europeo che lo porta a mantenere contatti frequenti con ambienti di studio e con istituzioni culturali di respiro internazionale. Ad unificare questo impegno vasto e generoso, una spiritualità laicale vissuta con coerenza nella fedeltà quotidiana.

Toniolo nasce a Treviso il 7 marzo 1845. Dopo gli studi medi compiuti in collegio a Venezia, frequenta l’Università di Padova, conseguendovi la laurea in diritto. A Padova comincia la sua carriera universitaria, come assistente dal 1868 e come libero docente di economia politica dal 1873. Diviene infine ordinario a Pisa. Nel 1878 sposa Maria Schiratti, dalla quale ha sette figli. Negli anni ’80 comincia ad interessarsi attivamente all’Opera dei Congressi. A lui – insieme col Medolago Albani e Pericoli – Pio X affida, dopo lo scioglimento dell’Opera dei Congressi, la rifondazione ufficiale dei cattolici italiani nella forma delle tre Unioni, tratteggiata nell’enciclica Il Fermo Proposito (1905). Il professore pisano è presidente dell’Unione Popolare. Molto stimato da Leone XIII, Toniolo diventa apostolo della Rerum Novarum, “leader” dei cattolici sociali italiani e certamente uno dei più grandi testimoni sociali del suo tempo. Muore il 7 ottobre 1918. Il 14 giugno 1971 Paolo VI chiude l’esame della sua vita col decreto di eroicità delle virtù, che lo rende venerabile.

In questi giorni è stato dato l’annuncio della prossima beatificazione: la causa ha avuto tempi lunghi, ma ha raggiunto l’obiettivo finale grazie alla sollecitudine di chi in questi anni si è adoperato per superare quella non conoscenza o la percezione che si trattasse di una figura lontana nel tempo, per riproporne in una parola l’attualità. Tra gli altri, vanno ricordate le realtà promotrici della Causa: la Presidenza nazionale dell’Azione Cattolica Italiana, l’Istituto Toniolo di Studi Superiori, la Federazione Universitaria Cattolica Italiana, la Diocesi di Treviso, l’Arcidiocesi di Pisa, la Diocesi di Vittorio Veneto.


Numerose le iniziative legate al nome di Toniolo: dall’Unione Cattolica per gli studi Sociali (1889), alla Rivista internazionale di scienze sociali (1893), alla Società cattolica italiana per gli studi scientifici (1889). Inoltre l’economista è stato nel 1907 il grande artefice e promotore della I Settimana sociale dei cattolici italiani. Toniolo si adopera per costituire un movimento cattolico disposto al dialogo, tale da farlo uscire dall’isolamento e da collocarlo in una posizione utile alla società e al Paese. La sua figura rimane, perciò, significativa della stagione culturale dominata dal pontificato di Leone XIII, proteso a reinserire la Chiesa nella società e nella cultura del tempo. Lo dimostra la proposta fatta al papa Benedetto XV nel 1917 di costituire un Istituto di diritto internazionale per la pace. La sensibilità culturale e la formazione intellettuale, ispirata a principi di moderazione, consentono infatti a Toniolo di elaborare delle risposte che i cattolici possono utilmente offrire alla società moderna, in un momento in cui il rapporto Chiesa-Stato aveva il carattere di un dissidio difficilmente ricomponibile e la partecipazione dei credenti alla vita politica e sociale era pregiudicata dalla mancata soluzione della grave “questione romana”.

Il suo contributo punta ad orientare e organizzare gli studi e gli studiosi di ispirazione religiosa, sostenendo la necessità per i cattolici di non trascurare lo studio delle scienze sociali economiche e di individuare alcuni criteri direttivi per la trattazione di queste discipline. Una pagina interessante sull’attualità di Toniolo riguarda la sua concezione politica in relazione al tema dell’unità dei cattolici: egli percepisce l’importanza di individuare un punto di incontro e di sintesi per contribuire a ridare voce e ruolo ad un cattolicesimo sociale che rischiava di essere superato, sul terreno pratico, dal movimento socialista e osteggiato ed emarginato, sul piano delle istituzioni, da un liberalismo conservatore. Da cattolico militante, ed esponente originale e attivo dell’Azione Cattolica, egli richiama più volte la necessità di un risveglio del cattolicesimo sociale, parlando esplicitamente di un “ridestamento” dei cattolici, in costante contatto con le esperienze analoghe degli altri Paesi d’Europa. La sua concezione del sapere è profondamente cristiana e allo stesso tempo capace di comprendere i tempi nuovi.


Non a caso, dunque, tra il 1905 e il 1906, Agostino Gemelli si rivolge a lui perché lo aiuti a promuovere un Istituto scientifico che raccolga e incanali le ricerche degli studiosi cattolici: è, in nuce, l’idea di costituire anche in Italia una Università Cattolica, su cui un ampio dibattito si era sviluppato nel movimento cattolico tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Giuseppe Toniolo vi partecipa in maniera qualificata: egli infatti è, tra l’altro, un profondo conoscitore degli ordinamenti universitari europei e crede nella necessità di incentivare un sempre più alto livello di studi da parte dei cattolici. La sua idea di università cattolica è di grande modernità e spiega il motivo per cui il gruppo di padre Gemelli, quando riuscirà a dare corpo a questa grande intuizione, intitolerà l’Istituto fondatore e finanziatore proprio a Giuseppe Toniolo. Attuale ed efficace la sua azione nel sollecitare i cattolici italiani, in un momento di disorientamento ma anche ricco di potenzialità, a fare la loro parte, vivendo in pienezza una fede incarnata e la laicità cristiana, offrendo, attraverso lo studio, la lettura culturale delle situazioni e un generoso impegno nella politica, un servizio al Paese.

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