democrazia_cristiana.grande.png

 

 

Con un ennesimo colpo di teatro, come è abitudine del novello Tarzan della politica, Gianfranco Rotondi dichiara morta  la Democrazia Cristina.


In un delirio freudiano ritiene che "l'uccisione del padre " possa garantirgli nuova vita e libertà di movimento politico.

In realtà, il  suo tormentato percorso, passa per la ricerca di un nuovo padre-padrone.

Berlusconi è ormai indebolito, se pur  sempre utile, ma all'orizzonte si delinea l'astro nascente Giuseppe Conte, pronto a dare nuova luce a una formazione politica di ispirazione centrista, utilizzando le sparse membra dei grillini e frattaglie politiche di varia provenienza.


Nella fretta di puntare su un cavallo vincente, Rotondi dimentica che, con buona pace dei suoi affrettati necrologi, la Democrazia Cristiana è viva e vitale perché i suoi valori sono largamente radicati nell'anima  della gente e i principi ispiratori vengono costantemente attualizzati dal magistero papale a fronte di una società in continua trasformazione socio-economica.


Ricostituire la Democrazia Cristiana, significa oggi per noi non riproporre un ennesimo  partitino "bonsai", ma operare per favorire  la costruzione, in una dimensione più ampia e nelle forme opportune , dell'unione politica dei cattolici democratici.
Rotondi può, con dubbia coerenza,  ma legittimamente, scegliere la scorciatoia della sopravvivenza personale in nuove forme di equilibri parlamentari. Questo  però fa parte della sua storia politica,  e sinceramente non ci appassiona.

Adesione DC 2024

E' possibile effettuare l'adesione alla Democrazia Cristiana per l'anno in corso.

Scarica il modulo e invialo alla Segreteria Nazionale del Partito

Articoli più letti

Formazione

Caritas in veritate

La Carità nella verità, di cui Gesù s'è fatto testimone è la principale forza propulsiva per il vero sviluppo di ogni persona e dell'umanità intera. Il Papa Benedetto XVI ricorda che la carità è la via maestra della dottrina sociale della Chiesa. D'altro canto, dato il rischio di fraintenderla, di estrometterla dal vissuto etico, va coniugata con la verità. E avverte: Un Cristianesimo di carità senza verità può venire facilmente scambiato per una riserva di buoni sentimenti, utili per la convivenza sociale, ma marginali. Lo sviluppo ha bisogno della verità. Senza di essa, afferma il Pontefice, l'agire sociale cade in balia di privati interessi e di logiche di potere, con effetti disgregatori sulla società. Benedetto XVI si sofferma su due criteri orientativi dell'azione morale che derivano dal principio carità nella verità; la giustizia e il bene comune. Ogni cristiano è chiamato alla carità anche attraverso una via istituzionale che incida nella vita della polis, del vivere sociale.

Leggi tutto...