La Sentenza della Corte di Cassazione

La sentenza della Corte di Cassazione N. 25999 del 23 dicembre 2010 stabilì che la Democrazia Cristiana non era mai stata sciolta per un errore di procedura. La sentenza della Suprema Corte unitamente  all’Ordinanza del giudice Romano (come si vedrà), costituisce  uno dei due  architravi su cui fonda la nostra legittimità di rappresentanza.

Orbene dopo la sentenza della Corte di Cassazione alcuni amici democristiani, tra i quali in modo del tutto speciale Ettore Bonalberti e Silvio Lega, promossero la raccolta firme di più di un terzo dei Consiglieri nazionali eletti al XVIII Congresso nazionale, l’ultimo della DC storica.

Le cose andarono esattamente così.

Nella primavera del 2011, Publio Fiori informò Ettore Bonalberti sentenza della Cassazione N. 25999 del 23.12.2010, secondo cui la DC non é mi stata giuridicamente sciolta e informò che aveva tentato, senza successo, la strada della nomina di un commissario ad acta che il Tribunale gli rifiutò.

Non restava che  tentare la strada della convocazione del Consiglio Nazionale da parte della presidente Rosa Russo Jervolino che, tuttavia si rese irreperibile e non si fece trovare né per il tramite di lettera raccomandata A/R, né con iscrizione dell’appello all’Albo pretorio di Napoli.

 

 

Fu così decisa la via dell’auto convocazione del Consiglio nazionale della DC, come previsto dallo statuto del partito 1992 che è quello tuttora in vigore e a cui si deve fare riferimento. Ma come trovare i nomi dei consiglieri nazionali? Ettore Bonalberti sentì l’ex segretario organizzativo della DC e scoprì che aveva consegnato tutte le carte al Cavaliere di Arcore. Fortunatamente Ettore Bonalberti conservava gli atti del XVIII congresso nazionale della DC, e da lì si iniziò a raccogliere le firme. Fu una vera odissea dai risvolti umani e politici che andrebbero ricordati …. Grazie all’aiuto determinante di  Silvio Lega, al quale fu condivisa copia dell’elenco soci, si riuscì a ottenere le firme necessarie per l’auto convocazione del Consiglio nazionale ad opera del Consigliere Anziano, on. Clelio Darida.

Nei giorni 10-11 novembre 2012 fu celebrato il XIX Congresso della Democrazia Cristiana che elesse quale segretario politico l’on. Gianni Fontana, il quale rilanciò il Partito  con lo slogan “1945: INSIEME ABBIAMO RICOSTRUITO L’ITALIA  - 2012: INSIEME RIPRENDIAMO IL CAMMINO”

Contro la convocazione e la celebrazione del XIX Congresso i sigg. Potenza e Sanza presentarono un ricorso al Tribunale di Roma contro la modalità di convocazione del Congresso fatta con avviso sulla Gazzetta Ufficiale e non con raccomandata AR direttamente indirizzata ai soci.

Il socio DC Leo Pellegrino  presentò un contro ricorso, appellandosi alla sentenza del 1998 su un ricorso presentato da Laudani (Cassazione Sezione Lavoro) e con la quale venne sancito che la DC esiste. Il contro ricorso di Pellegrino Leo venne, tuttavia, respinto.

LOrdinanza del giudice Guido Romano

Attesa la decadenza di tutti gli organi sociali, e conseguentemente l’assenza stessa dell’organo cui chiedere la convocazione dell’assemblea, ai sensi dell’articolo 20 comma 2 del Codice Civile secondo il quale L'assemblea deve essere …  convocata quando … ne e' fatta richiesta motivata da almeno un decimo degli associati. In quest'ultimo caso, se gli amministratori non vi provvedono, la convocazione può' essere ordinata dal presidente del tribunale”, fu presentata al Tribunale di Roma l’istanza di convocazione a firma di Luciani, Alessi, Grassi, Gubert, Dagrò.

Il giudice Guido Romano del Tribunale di Roma, esaminò l’istanza presentata dal 10 per cento dei 1748 soci della DC che nel 2012 confermarono la loro adesione al partito di cui erano stati iscritti nel 1992-93. Essi sono stati riconosciuto quali naturali e legittimi continuatori della DC storica che la sentenza della Cassazione 25999 del 23.12.2010 aveva definitivamente stabilito, senza alcuna possibilità di ulteriori ricorsi, che la DC “non è mai stata giuridicamente sciolta”.

Nell'ordinanza del 25 ottobre 2016, seguita all'udienza del 18 ottobre – il giudice Romano aveva espresso la "necessità di documentare la disponibilità di una sala adeguata ove tenere l'assemblea dell'associazione per una data compresa tra il 20 e il 28 febbraio 2017", vale a dire sufficientemente capiente per poter ospitare tutti gli iscritti, se questi volessero in ipotesi partecipare in massa.

Al Giudice Romano fu data garanzia della disponibilità di una sala capiente presso l’Hotel Ergife, per la quale fu esibito il contratto di affitto per due giorni, grazie alla generosa disponibilità di Leo Pellegrino che anticipò la somma di Euro 6000. (Solo a titolo informativo allo stesso Pellegrino furono resi all’oggi Euro 4000).

 

 

 

Il giudice del Tribunale di Roma (Terza Sezione civile) Guido Romano, in data 13 dicembre 2016, con il decreto n. 7756/2016 autorizzò “la convocazione dell’assemblea nazionale degli associati all’associazione non riconosciuta “Democrazia Cristiana” presso la Sala Leptis Magna dell’Hotel Ergife di Roma (Via Aurelia, n. 619) per il giorno 25 Febbraio 2017 ore 21.00 in prima convocazione e per il giorno 26 Febbraio 2017 ore 10.00 in seconda convocazione per deliberare sul seguente ordine del giorno:

  1. a) nomina del presidente pro tempore della riunione e del segretario verbalizzante,
    b) nomina del presidente dell’associazione,
  2. c) varie ed eventuali“.

Gianfranco Rotondi appellò avverso il decreto del giudice Guido Romano, ma il suo ricorso venne respinto.

LAssembla della DC. si svolse nei giorni 25-26 febbraio 2017.

Venne eletto Presidente della Democrazia Cristiana, come Associazione senza personalità giuridica, Gianni Fontana con il compito di completare gli Organismi del Partito e presentare un programma. Fontana tergiversò per lungo tempo, facendo chiaramente intuire che la sua idea era il superamento della DC con altro soggetto politico aperto all'associazionismo cattolico.

Contro l’Assemblea della DC del 25/26 febbraio 2017 i sigg. Cerenza e De Simone presentarono il ricorso, 26813/2017 pendente presso il Tribunale Civile di Roma. Con il Decreto n. cronol. 5140/2019 del 29/07/2019 il Giudice dr.ssa Linda Vaccarella ha fissato l’udienza per la precisazione delle conclusioni alle ore 9.30 del giorno 28 settembre 2020.

Il XIX Congresso della Democrazia Cristiana

Il 2 agosto 2018, in ottemperanza alle deliberazioni dell’Assemblea tenutasi il 16 Giugno scorso, e in vista della Convocazione del XIX Congresso Nazionale del Partito, il Presidente dell’Assemblea DC Gianni Fontana ha indicato i Coordinatori responsabili delle procedure precongressuali delle Circoscrizioni multi-regionali coincidenti con gli ambiti elettorali delle elezioni europee.

Renato Grassi            per le Regioni: Sicilia, Sardegna;

Antonio Fago             per le Regioni: Campania, Puglia, Calabria, Abruzzo, Basilicata, Molise;  

Gianfranco Gala         per le Regioni: Lazio, Toscana, Marche, Umbria;

Danilo Bertoli             per le Regioni: Veneto, Emilia-Romagna, Friuli- Venezia Giulia, Trentino -Alto Adige;

Mauro Carmagnola   per le Regioni: Lombardia, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta.

Il giorno 14.10.2018 la Democrazia Cristiana ha celebrato in Roma il suo XIX Congresso Nazionale convocato dal Presidente on. Gianni Fontana. Il Congresso ha eletto il Segretario Politico e il Consiglio Nazionale. Il dott. Renato Grassi è stato eletto Segretario Nazionale del Partito con 57 voti su 67 votanti, 3 schede bianche e 5 schede nulle.

La registrazione audio/video del Congresso, oltre che il Verbale del medesimo testimoniano la correttezza, la legalità e la perfetta osservanza del Regolamento del Congresso ammessa e dichiarata dal Presidente dell’Assemblea Raffaele Lisi.  [Al riguardo si veda anche la nota del Segretario Politico del 4 maggio 2019]. Sotto la propria, personale responsabilità il Presidente dell'Assemblea Congressuale, Raffaele Lisi, e i componenti l'Ufficio di Presidenza del Congresso, hanno vigilato, legittimato il tutto, regolando senza rilievo alcuno, - d'intesa con il presidente dell'Assemblea della DC Gianni Fontana -  i lavori congressuali. Come da Regolamento congressuale sono stati acquisiti e forniti alla Commissione elettorale l'elenco degli aventi diritto al voto, vigilando sulle operazioni connesse e annunciando il risultato. Infine il Presidente del Congresso Raffaele Lisi ha proclamato il dott. Renato Grassi Segretario Politico, nonché i componenti il Consiglio nazionale. 

Eletto, a norma dello Statuto, anche il Consiglio Nazionale, esso si è riunito, per gli adempimenti di rito, il 27 ottobre 2918. In quella occasione Gianni Fontana è stato eletto Presidente del Consiglio Nazionale e Nicola Troisi, Segretario Amministrativo.

 

 

La Vita del Partito

Il 10 novembre 2018 è stato aperto il tesseramento alla Democrazia Cristiana per il 2018/19

Il 19 dicembre 2018 presso la sala stampa della Camera dei Deputati, in vista delle elezioni europee, ha avuto luogo la conferenza stampa di presentazione del patto federativo-programmatico tra partiti e movimenti di ispirazione democratico-cristiana che si richiamano all'area del popolarismo europeo. È stato un primo passo essenziale verso l'impegno a ricomporre l'unità dei democratici cristiani aperti alla collaborazione con altre componenti politico culturali che condividono i principi dell'Umanesimo cristiano e solidale, alternativi alle chiusure di quanti, guidati da logiche sovraniste e nazionaliste, intendono distruggere quanto di positivo ha rappresentato e ancora potrà rappresentare l'Unione europea riformata sui valori dei padri fondatori.

L'appello è stato rivolto a tutte le associazioni, movimenti, gruppi dell'area cristiana e popolare, affinché contribuiscano a sostenere una nuova classe dirigente sotto le insegne del PPE.

L'Ufficio Politico della Democrazia Cristiana, in data 13 febbraio 2019 ha conferito al vice segretario Mauro Carmagnola ampio mandato al fine di verificare l'andamento del tesseramento in Lombardia secondo i criteri determinati dal Consiglio Nazionale DC.

Il 4 maggio 2019 il Segretario Politico dott. Renato Grassi è intervenuto con una vigorosa nota denunciando un vergognoso e strumentale attacco all'operato del presidente Fontana, il quale avrebbe convocato il Congresso Nazionale della Democrazia Cristiana in violazione del regolamento e omesso di correggere presunte irregolarità nello svolgimento delle assemblee provinciali e regionali. Si tratta di una accusa pretestuosa, mirata a fornire un assist alle inconsistenti motivazioni dell'ulteriore ricorso di Cerenza e De Simoni, i quali tentano in tutti i modi di impedire la ricostituzione della Democrazia Cristiana Storica. Premesso che nessun ricorso è stato formalizzato nei termini statutari e regolamentari da eventuali ricorrenti prima del Congresso o duranti i lavori del Congresso medesimo, la base elettorale, costituita dall'elenco dei delegati convocati da Fontana, è da considerarsi perfettamente legittima.

Pretestuosa è inoltre la polemica sulla verifica poteri congressuale che doveva soltanto accertare, ai fini dell'accreditamento per la partecipazione ai lavori, e alle votazioni l'identità dei delegati e i trasferimenti di delega.

Tutto questo è avvenuto sotto la responsabilità del Presidente e dei componenti l'ufficio di Presidenza del Congresso, i quali hanno legittimato il tutto regolando, senza rilievo alcuno, i lavori congressuali, acquisendo e fornendo alla commissione elettorale l'elenco degli aventi diritto al voto, vigilando sulle operazioni connesse e annunciando il risultato, e – infine - proclamando eletti il Segretario Politico e i componenti il Consiglio nazionale.

È, pertanto, paradossale che a mesi di distanza il Presidente e i componenti l'ufficio di Presidenza del Congresso scoprano, autodenunciandosi, che il loro operato sia stato irregolare e comporti l'eventuale nullità del Congresso medesimo. Cosa, questa, assolutamente improbabile. Visto il danno che avrebbero, in tal caso, determinato, ne risponderebbero sia politicamente e sia sul piano giudiziario.

Il ricorso di Cerenza e Desimoni (non più soci della D.C.) basato su una presunta irregolarità nella elezione dei delegati della Regione Lazio è palesemente irrilevante ai fini giudiziari ed è mirato a tentare di ottenere la responsabilità della gestione finanziaria e patrimoniale della Democrazia Cristiana minacciando di contestare, attraverso i continui ricorsi, la legittimazione giuridica del Partito.

Nella medesima occasione il Segretario Politico ha precisato che in Sicilia, le Assemblee congressuali si sono svolte in tutte le Province e a livello regionale con la massima regolarità certificata dai verbali redatti dai responsabili e sottoscritti dai Soci con allegate copie dei documenti d'identità.

Rispetto al calcolo della rappresentanza, bisognerebbe imparare a leggere il Regolamento il quale, garantendo i Delegati in ogni Provincia, consente di esprimere una rappresentanza proporzionale nelle Province che hanno una maggiore concentrazione di Iscritti. La verità è che in Sicilia la Democrazia Cristiana esiste ed è in forte crescita; in altri casi, per la scadente rappresentatività di certi personaggi e per la banalità della loro storia politica la presenza è solo virtuale

Il 10 maggio 2019 Direzione Nazionale della Democrazia Cristiana, ascoltata l’esposizione del Segretario Organizzativo  Antonio Fago e valutata la documentazione depositata agli atti rilevati nell’operato dei soci Emilio Cugliari e Raffaele Lisi per “fatti e situazioni che ledono la dignità del Partito, la sua immagine e la sua credibilità”, ritenuto che ricorrano le condizioni previste dal 1° comma dell’art. 121 dello Statuto della Democrazia Cristiana, ha disposto la sospensione dal Partito degli iscritti Emilio Cugliari e Raffaele Lisi, a titolo cautelativo e nelle more della decisione  che il  Collegio dei Probi Viri riterrà di adottare.

Nella stessa riunione del 10 maggio 2019 la Direzione Nazionale della Democrazia Cristiana  ha costituito la Commissione per la revisione dello Statuto e ha affidato l’incarico di Commissario Regionale del Partito per la Lombardia alla dott. Baroni Rosantonia e di Commissario del Partito per il Piemonte al dott. Mauro Carmagnola.

Il 17 giugno 2019 il presidente del Consiglio Nazionale della Democrazia Cristiana, on. Gianni Fontana ha  convocato il Consiglio Nazionale DC per sabato 22.VI 2019, anticipando che in quella riunione egli avrebbe rassegnato le proprie dimissioni irrevocabili. Nella stessa riunione è stato eletto presidente del Consiglio Nazionale della DC il sen. Renzo Grubert. Si è stabilito, inoltre di convocare il XX Congresso della DC. E’ stato approvato – ad melius esse et ex abundantia - il Verbale del Congresso Nazionale del 14.10.2018.

Nella riunione dell'11 luglio 2019, La Direzione Nazionale della Democrazia Cristiana, in preparazione del  XX Congresso Nazionale, ha  nominato la Commissione Centrale per le Garanzie Congressuali, così composta:

Presidente :                       Luigi Baruffi

Settore Nord Est:              Luigi D’Agrò

Settore Nord Ovest:          Mauro Carmagnola

Settore Centro:                 Marcello Brandi

Settore Sud :                    Antonio Fago

Settore Isole :                   Torre Carmelo

Nella medesima riunione, la Direzione Nazionale ha nominato:

Mauro Carmagnola            Responsabile Nazionale degli Enti Locali del Partito

Prof. Filberto Palumbo       Responsabile degli Affari Giuridici del Partito.

On. Giuseppe Gargani       Commissario per la Campania 

Carmelo Torre                    Commissario per la Sicilia.

Con la sentenza n. 18746 del 28 maggio 2019, depositata il 12 luglio 2019, la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso avanzato dalla “sedicente” Dc di Angelo Sandri contro le sentenze di Tribunale e Corte di appello che avevano bocciato ogni sua pretesa sull’utilizzo del simbolo e dello storico nome, e riconosce la rinata DC storica.

 

 

Il 3 ottobre 2021, il Segretario Politico, dott. Renato Grassi ha chiarito alcune situazioni che da tempo creavano disagio, sofferenza e malumore tra amici e simpatizzanti della DC.

 

 

 

IL SEGRETARIO POLITICO


Cari amici,


da più parti vengono promosse iniziative per invitare i vecchi Iscritti dell'ultimo tesseramento della Democrazia Cristiana a riunirsi per ricostituire gli Organi rappresentativi del Partito.

Iniziative assunte, almeno apparentemente, con la volontà di riproporre nello scenario politico italiano un Partito che rappresenti la continuità di una cultura politica, che da Sturzo a De Gasperi a Moro ha segnato positivamente la storia del nostro Paese.

Un progetto che, se sostenuto dai valori ispiratori della dottrina sociale cristiana e attualizzato rispetto alle trasformazioni della società italiana, può tornare a fornire un riferimento identitario a una vasta area dell'elettorato non attratta dalla destra sovranista e dalla sinistra radicaleggiante.

Un progetto inoltre che guarda all'unità politica dei cattolici democratici ed è aperto al dialogo con le componenti liberal-democratiche per la costruzione di una grande area di centro nello scenario politico e parlamentare italiano.

In atto esiste già una presenza politica e partitica di questo tipo (la D.C. "Storica"), che persegue questi obiettivi, attivata e strutturata con un provvedimento del Magistrato che ha autorizzato  nel 2017 la convocazione dei democristiani che avevano riconfermato l'adesione al partito tramite un avviso pubblico ed erano ricompresi in un elenco di iscritti acquisito in atti processuali.

Eletti gli organi rappresentativi provvisori, l'assemblea dei soci in una successiva riunione ha deliberato alla quasi unanimità la celebrazione del Congresso e il relativo regolamento.
Le operazioni congressuali sono state coordinate dal Presidente dell'associazione sen. Gianni Fontana e dai collaboratori da lui nominati.

Le assemblee provinciali e regionali sono state svolte  senza alcun ricorso formalizzato al Presidente Fontana che di conseguenza ha provveduto a convocare i delegati eletti per lo svolgimento del  Congresso nazionale.

Il Congresso si è svolto il 14 Ottobre 2018 e a presiedere i lavori sono stati chiamati il dr. Lisi (Presidente) il sen. Gubert, l'avv.Panin (V. Presidenti) e il dr. Cugliari (segretario verbalizzante).

E' stata nominata una Commissione Verifica Poteri per accertare la corrispondenza dei delegati presenti all'elenco degli eletti nelle assemblee regionali convocati dal Presidente Fontana.

Inoltre la Commissione ha verificato le richieste di trasferimento deleghe, per i delegati impossibilitati a partecipare ai lavori assembleari, verificandone la rispondenza ai requisiti previsti dal regolamento congressuale.

L'elenco definitivo dei delegati aventi diritto al voto è stato consegnato dal presidente  della Commissione dr. Carmagnola alla Presidenza del Congresso che lo ha trasmesso, senza rilievi, alla Commissione Elettorale disponendo nel contempo l'avvio delle operazioni di voto per il Segretario e il Consiglio nazionale del Partito.

Le operazioni di voto si sono concluse con un consenso largamente maggioritario attribuito al candidato alla Segreteria Nazionale e alla lista allo stesso collegata.
Il Presidente dr. Lisi, prendendo atto delle votazioni ha proclamato il dr. Renato Grassi Segretario Politico nazionale della Democrazia Cristiana e ha proclamato eletti, elencandoli nominativamente i consiglieri nazionali ricompresi nella lista collegata al candidato a Segretario nazionale.


I lavori si sono sviluppati con numerosi interventi e con un ampio dibattito sottolineato  con compiacimento dal Presidente  dr. Lisi che a conclusione ha evidenziato la regolarità e la qualità politica dell'evento congressuale.
I lavori sono stati integralmente ripresi e registrati da una emittente televisiva.

Nella lista del Consiglio Nazionale, con spirito unitario, sono stati ricompresi i nomi, senza distinzione, di tutti i delegati partecipanti al congresso, che accettando hanno legittimato ulteriormente,pur nelle diverse opinioni politiche, il processo ri-costitutivo degli organi rappresentativi del Partito.

Le vicende successive influenzate da insoddisfazioni personali o da legittime divergenze sulle strategie politiche ed elettorali,non possono essere utilizzate strumentalmente per tentare di vanificare la possibilità, forse irripetibile di rinascita della Democrazia Cristiana Storica.


Va rilevato che :

  • L'assemblea dei soci è decaduta con il Congresso convocato dal Presidente Fontana.
  • Il congresso, ad abundantiam, è stato ulteriormente convalidato con l'approvazione del verbale congressuale inserito all'o.d.g del consiglio nazionale convocato dal presidente sen Fontana.
  • Nessuno può dichiarare, per qualsiasi motivo nullo un Congresso, senza una  (assolutamente improbabile) pronuncia del Magistrato competente.
  • E' necessario  quindi prendere coscienza che, nel gioco allo sfascio, non emergerà niente di politicamente valido e coloro che prospettano nuovi percorsi organizzativi e giuridici, alimentano illusioni e interminabili contenziosi giudiziari.
  • Siamo un partito politico dove ci si confronta democraticamente facendo prevalere idee senza trasformarsi in una rissosa associazione condominiale dove ci si scontra su cavilli da azzeccagarbugli molte volte infondati e pretestuosi.

Abbiamo con un lungo e travagliato percorso e con l'impegno generoso di tanti ottenuto un riconoscimento giuridico e politico,non vanifichiamolo.

Il Congresso, ormai convocato va avanti e riteniamo debba essere aperto a tutti, valutando e premiando capacità di rappresentanza e qualità politiche, senza riserve e particolarismi.

Lo scenario politico è in gran movimento e non serve a nessuno dividersi e frammentarsi  per una prevedibile irrilevanza.

Uniamo le forze per un progetto più grande che ci veda protagonisti nella ricerca della  convergenza tra tutti i democristiani e per l'unità politica dei cattolici democratici.

 

Il 4 Ottobre 2019 l'Ufficio Politico  Nazionale del Partito della Democrazia Cristiana ha preso in esame l'iniziativa del socio prof. Nino Luciani, che ha convocato una riunione assembleare degli associati D.C. di cui all'elenco depositato presso il Tribunale di Roma il 5 Marzo 2015 e di quelli ammessi dalla assemblea dei soci il 26 Marzo 2017 tenutasi nei locali dell'hotel Ergife in Roma. L'assemblea dovrebbe assumere "determinazioni in ordine alle elezioni degli organi statutari,in particolare del congresso nazionale", e deliberare l'assegnazione di  "Deleghe operative". Questo il testo della diffida:

Si rilevache l'unica assemblea dei soci è stata quella autorizzata dal Magistrato, con decreto n. 7756/16, svoltasi il 26Febbraio del 2017  e, a seguito della stessa, il Presidente eletto Fontana convocò legittimamente il  XIX congresso della D.C., con una deliberazione adottata quasi all'unanimità  dalla assemblea degli iscritti.

Della regolarità delle decisioni assunte in  seno a quel Congresso si occuperà la Magistratura adita da alcuni soci.

In atto, sinché non interverrà una decisione definitiva, continueranno ad avere efficacia le decisioni approvate in sede congressuale.

La convocazione dell'assemblea effettuata dal prof. Luciani risulta priva di qualsiasi effetto giuridico, e le eventuali determinazioni dei soci coinvolti, rispetto alla ipotesi di un nuovo Congresso, anticiperebbero illecitamente i tempi di una decisione affidata al giudizio della Magistratura.

Inoltre va rilevato che l'assemblea dei soci, autorizzata dal magistrato per ricostituire gli organi rappresentativi del Partito, costituisce l'antecedente logico e giuridico del Congresso e pertanto, con la convocazione e la celebrazione dello stesso, l'assemblea soci è decaduta inequivocabilmente.

La presunta delega del Presidente Fontana, indipendentemente dalla effettiva volontà dell'interessato, risulta un maldestro tentativo di avvallare un atto illegittimo (la convocazione dell'assemblea soci) coinvolgendo chi non ha più un potere da delegare perché decaduto dalla carica di Presidente dell'Assemblea dei soci con la celebrazione del Congresso ed essendo stato eletto in quella occasione consigliere nazionale e successivamente Presidente del Consiglio Nazionale del  Partito.

Indipendentemente poi dalla indiscutibile illegittima procedura complessiva, il prof. Luciani, in previsione di una sparuta partecipazione, decide di allargare la platea assembleare autorizzando strumentalmente la possibilità di delega, prevista nello statuto della D.C. solo per elezioni di secondo grado e mai per le semplici assemblee di iscritti.

Per quanto sopra descritto, l'Ufficio Politico nazionale  della D.C.

DIFFIDA

il prof. Luciani dal proseguire in un iniziativa che determinando possibili ricadute negative sul processo di ricostituzione della D.C. "storica", avviato in base alle statuizioni assunte dalla Magistratura (nel 2010  e nel 2016), potrebbe avere una rilevanza penale e che certamente produce danni all'immagine della D.C.   e dei suoi soci.

L'Ufficio politico infine decide di trasmettere al Collegio nazionale dei Probi Viri il documento di cui sopra per le valutazioni e le decisioni di competenza.

 


 

 

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