Il Segretario Politico della Democrazia Cristiana dott. Totò Cuffaro, il Presidente del Consiglio Nazionale dott. Renato Grassi, i V. Presidenti, i Membri del Consiglio e della Direzione Nazionali porgono a tutti gli Iscritti e alle loro Famiglie gli auguri più fervidi di Buon Natale e Buon Anno 2024.

In questo tempo che rattrista i cuori e segna una fase complessa della storia mondiale è necessario sentirci uniti e solidali soprattutto con chi, in questo anno, è stato visitato dalla malattia o dalla scomparsa di qualche persona cara, ha sperimentato la precarietà del lavoro.

La memoria della Natività del Figlio di Dio, che solo per amore si è fatto uomo, colmi i nostri cuori di vera speranza, perché tutti possiamo intravedere il tempo di una possibile rinascita spirituale e sociale che restituisca serenità e che assicuri a tutti prospettive rassicuranti e positive, anche attraverso la condivisione della solidarietà.

 

 

«Dio non si vergogna della bassezza dell’uomo, vi entra dentro.
Dove gli uomini dicono “perduto”, lì egli dice “salvato”
Dove gli uomini dicono “no”, lì egli dice “sì”.
Dove gli uomini dicono “spregevole”, lì Dio esclama “beato”.
Dove ci sentiamo lontani da Dio come mai nella vita,
proprio lì Dio ci è vicino come mai lo era stato prima.
Lì egli vuole irrompere nella nostra vita,
affinché comprendiamo il miracolo del suo amore.


(Dietrich Bonhoeffer, Riconoscere Dio al centro della vita)

 

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Caritas in veritate

La Carità nella verità, di cui Gesù s'è fatto testimone è la principale forza propulsiva per il vero sviluppo di ogni persona e dell'umanità intera. Il Papa Benedetto XVI ricorda che la carità è la via maestra della dottrina sociale della Chiesa. D'altro canto, dato il rischio di fraintenderla, di estrometterla dal vissuto etico, va coniugata con la verità. E avverte: Un Cristianesimo di carità senza verità può venire facilmente scambiato per una riserva di buoni sentimenti, utili per la convivenza sociale, ma marginali. Lo sviluppo ha bisogno della verità. Senza di essa, afferma il Pontefice, l'agire sociale cade in balia di privati interessi e di logiche di potere, con effetti disgregatori sulla società. Benedetto XVI si sofferma su due criteri orientativi dell'azione morale che derivano dal principio carità nella verità; la giustizia e il bene comune. Ogni cristiano è chiamato alla carità anche attraverso una via istituzionale che incida nella vita della polis, del vivere sociale.

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